Informazioni Generali

CLIMA

La regione italiana (compresa tra il 47º ed il 35º parallelo nord) si trova quasi al centro della zona temperata dell'emisfero boreale.

Dal punto di vista climatico è, inoltre, favorita dalla grande massa d'acqua dei mari mediterranei che la circondano quasi da ogni lato. Tali mari costituiscono, soprattutto per la penisola italiana (meno per quelle ellenica, iberica ed anatolica), un benefico serbatoio di calore e di umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata, un clima particolare detto temperato mediterraneo.

Secondo la classificazione di Koppen , l'Italia è suddivisa in nove tipi di clima:

  • Clima temperato subtropicale (CS): aree costiere della Sicilia, della Sardegna meridionale e della Calabria centrale e meridionale.
  • Clima temperato caldo (Csa): gran parte della Sardegna, della Sicilia, della Calabria e della Puglia, intera fascia costiera occidentale dalla Riviera di Ponente alla Calabria, intero litorale jonico e coste adriatiche dall'Abruzzo alla Puglia.
  • Clima temperato sublitoraneo (Csb): fascia costiera delle Marche a sud di Ancona, aree collinari di Toscana, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Sardegna e Sicilia.
  • Clima temperato subcontinentale (Cfa): gran parte della Pianura veneto-friulana, coste dell'Adriatico a nord di Ancona, le aree montane di Sardegna e Sicilia e le aree interne di alta collina dell'Italia centrale e meridionale.
  • Clima temperato continentale (Cfb): Pianura Padana e Pianura Veneta occidentale, con precipitazioni in autunno e primavera e con l'inverno più siccitoso dell'estate.
  • Clima temperato fresco (Cfc): zone prealpine e gran parte delle aree montuose appenniniche.
  • Clima temperato freddo (Dw): vette più elevate della dorsale appenninica e monti dell'arco alpino con cime inferiori ai 2.000 metri s.l.m.
  • Clima freddo di altitudine (H): arco alpino a quote superiori ai 2.000 metri s.l.m., caratterizzato da rigide temperature notturne ed invernali e da precipitazioni soprattutto estive.
  • Clima nivale (Ef): vette più elevate delle Alpi ricoperte da neve perenne, con quote generalmente superiori ai 3.500 metri s.l.m.

FESTIVITA'

Le festività religiose sono ancora molto sentite in Italia ed offrono lo spunto per vacanze e gite fuori porta. Ogni città festeggia il suo Patrono e non di rado anche il singolo quartiere festeggia il proprio Santo.

I giorni di festività nazionale:

  • 1 gennaio (Capodanno)
  • 6 gennaio (Epifania)
  • domenica di Pasqua e Lunedì dell'Angelo (Pasquetta)
  • 25 aprile (anniversario della liberazione del 1945)
  • 1 maggio (Festa dei lavoratori)
  • 2 giugno (Festa della Repubblica)
  • 15 agosto (Ferragosto)
  • 1 novembre (Ognissanti)
  • 8 dicembre (Immacolata Concezione)
  • 25 dicembre Natale
  • 26 dicembre Santo Stefano

 

Vacanze Italiane
La maggior parte degli italiani va in vacanza ad agosto, in città molti negozi ed uffici restano chiusi, le strade ed autostrade sono molto trafficate e le località di villeggiatura invase dai turisti.

Le scuole sono chiuse da giugno fino a settembre, 15 giorni per le vacanze di Natale e qualche giorno per le vacanze di Pasqua.

GEOGRAFIA

La penisola italiana occupa una posizione mediana tra le tre principali penisole dell'Europa meridionale. Essa, infatti, emerge proprio al centro del mar Mediterraneo, con grandi isole e alcuni arcipelaghi. L'estrema punta della Calabria è equidistante a occidente con Gibilterra ed a oriente dal mar d'Azov, dal golfo di Alessandria e da Suez.

 

L'Italia è unita al tronco centrale del continente europeo dalla catena delle Alpi. Grazie alla sua posizione, costituisce un ponte di passaggio tra l'Europa, l'Asia e l'Africa.

L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del Mar Mediterraneo da quello centrale: cioè il Mar Tirreno dallo Ionio, prolungandosi verso occidente con la Calabria e la Sicilia, che insieme formano geologicamente un'estensione peninsulare. Tra quest'ultima e l'Africa (penisola tunisina) intercorrono solo 140 km: tanti ne misura il canale di Sicilia (o canale di Tunisi).

Ad oriente la penisola salentina (Puglia) dista dalla costa albanese, nel punto più stretto del canale d'Otranto, 70 km. Si tratta di Punta Palascìa, situata a 40° 7' di latitudine nord e 18° 31' di longitudine est. A settentrione del Salento si spinge l'insenatura lunga e stretta del mare Adriatico.

Le isole di Sardegna e di Corsica dividono poi il mar Tirreno dal mar di Sardegna.

Lo sviluppo costiero della penisola è notevole: 7 456 km; molto più esteso di quello della penisola iberica, molto meno di quella balcanica.

Il suolo italiano è oggi il risultato dell'antropizzazione ed è in parte montuoso, in parte collinare, in parte vulcanico (riviere Euganee) in parte endolagunare con dossi, polesine, isole, prosciugate dalle bonifiche (Bonifiche Circeo, Ferraresi, Comacchio, Ostiense, Pisana e così via) con sempre maggiori innalzamenti di argini (per esempio il prelievo di un miliardo e settecento milioni di metri cubi all'anno d'acqua dolce, da venti consorzi per il solo Veneto).

  • Punto più elevato: Monte Bianco (AO) 4.810,90 m
  • Punto meno elevato: Le Contane (FE) -3,44 m

MONETA

L'euro (EUR o ) è la valuta comune dei quindici stati dell'Unione europea che attualmente aderiscono all'UEM (Unione Economica e Monetaria), ovvero Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Spagna.

POPOLAZIONE

La popolazione italiana è consistente, toccando i 58.147.733 abitanti (2007), con una densità media di 198 abitanti per km², un valore molto alto, sei volte la media del continente europeo (32 abitanti per km²).

SCHEDA TECNICA

Capitale: Roma
Popolazione:
59,619,290 (stima)
Superficie:
301,318 km²
Fuso orario:
CET (UTC+1)
Lingue: Italiano
Religionein prevalenza cattolica
Moneta: Euro

STORIA

I primi insediamenti umani della penisola italica appartengono alla fase quaternaria (Pleistocene), un periodo caratterizzato da frequenti cambiamenti nelle condizioni climatiche che portò a fasi di espansione seguite da fasi di contrazione dei ghiacciai alpini e appenninici e a corrispondenti variazioni del livello del mare.  Il lunghissimo periodo preistorico che occupa tutto il Pleistocene (da quando l’uomo è apparso sulla terra sino alla fine delle grandi glaciazioni) è il periodo Paleolitico, nel quale si distinguono vari sottoperiodi, caratterizzati dal modo di ottenimento dei manufatti di pietra:  la fase più arcaica, detta Paleolitico inferiore, quella successiva, il Paleolitico medio, e la più recente, il Paleolitico superiore, in cui si sviluppò l’arte preistorica. 

Questi insediamenti, che di solito si trovano nelle grotte costiere, nei rifugi alla base delle pareti di occia, o vicino alle rive dei laghi, risalgono a circa 500.000 anni fa e appartengono alla fase più arcaica del Paleolitico, il Paleolitico inferiore, il periodo più lungo della preistoria, dominato dalla tecnica di scheggiatura della pietra

Tra i siti d i questo periodo sono la Pineta di Isernia (scoperta di recente),  Quinzano (Verona), Valle del Correcchio (Imola), Torre in Pietra, Fontana Liri, Anagni, Arce (Lazio), Teramano, Maiella (Abruzzo), Venosa (Basilicata), Gargano (Puglia), Capri (Campania), e Balzi Rossi (Liguria).
 

   

Nei siti del Paleolitico medio (che durò circa da 120.000 a 36.000 anni fa) sono stati trovati recentemente tracce del periodo musteriano, caratterizzato dalla presenza di strumenti di pietra differenziati, e scheletri umani che appartengono all’Homo Sapiens Neandertalensis, che viveva nelle grotte del Circeo (Lazio), nella valle del Tevere (Roma), sulla costa del Salento, nel Gargano, e in Liguria.

Durante il Paleolitico superiore (da 36.000 a 10.000 anni fa) il Neandertal fu succeduto dall’Homo Sapiens Sapiens durante l’ultima fase della glaciazione würmiana.  I ritrovamenti di questo periodo includono molte tombe, ossa di animali, e strumenti in pietra più differenziati.  E’ durante questo periodo che incomincia ad apparire l’arte rupestre (graffiti nelle cave del Monte Pellegrino e Levanzo in Sicilia, nella grotta Romanelli sulla costa del Salento e nei Balzi Rossi in Liguria) e piccole sculture, come le statuette di Savignano e Chiozza di Scandiano in Emilia e la Venere dei Balzi Rossi. 

Durante il periodo Mesolitico (10.000 - 6.000 A.C.), il clima continuò a diventare più mite.  Questo periodo è caratterizzato da utensili microlitici, da selci a forma di spicchio d’arancia, da ciottoli colorati e decorati con motivi geometrici. Tracce di questo periodo sono state ritrovate ai Balzi Rossi, alle Arene Candide, sui Colli Berici, a Capri e a Positano. 
 

Il Periodo Neolitico (6000 - 2800 A.C.) è caratterizzato dalla diffusione dell’agricultura e dell’allevamento del bestiame, dall’invenzione della ceramica e della tessitura, e dalla lavorazione della pietra, con cui vennero ottenuti strumenti levigati in aggiunta a quelli scheggiati già noti nei precedenti tempi paleolitici.  Questa nuova cultura ebbe origine nel Mediterraneo orientale e nel Levante e da lì si diffuse lungo la penisola.  Il suo sviluppo è documentato dall’evoluzione dell’arte della ceramica, di cui sono stati trovati molti artifatti in Sicilia, Liguria, Emilia, Puglia e Piemonte.


 

L’ultima parte del terzo millenio è caratterizzata dalla lavorazione del rame, che, come la lavorazione della pietra, è originaria dell’Est.  Ritrovamenti che risalgono all’Età del rame esistono a Rinaldone (Viterbo), Gaudo (Paestum) e Remedello (Brescia).  Durante questo periodo apparvero le prime palafitte, abitazioni costruite su un tavolato sostenuto da pali infissi sul fondo di un lago, di una palude o anche su terreno asciutto.  Ma questo tipo di abitazione, trovato specialmente a Polada sul lago di Garda, ebbe il suo massimo sviluppo nel secondo millenio A.C., durante l’Età del bronzo.  In questo periodo ebbero inizio società organizzate, e, a seguito della scoperta dei procedimenti di fusione della lega del rame e stagno, si diffuse l’uso di armi e utensili di bronzo parallelamente alla pratica delle relazioni commerciali.  In Italia l’Età del bronzo comprende vari aspetti quali la cultura di Polada, tipica delle palafitte; la Terramare, una cultura sedentaria dedicata all’agricoltura particolarmente diffusa nella Padania, tra Parma e Bologna, che costruì argini, terrapieni e cassonature per proteggersi dalle frequenti inondazioni. 


Qui sono stati trovati fibule, pugnali, asce e rasoi in bronzo oltre a sepolcreti a incinerazione.  La cultura Appenninica fiorì invece lungo il dorsale degli Appennini e fu pastorale nella fase più antica e agricolo-pastorale in quella più recente.  Tipica la ceramica a forme globulari carenate con incisioni riempite di incrostazioni.  Tra i prodotti metallici si notano pugnali a lama triangolare, armi, fibule, spade e monili di bronzo e ambra.  Durante l’Età del bronzo furono costruite le castelliere, insediamenti con mura protettive situati di solito su alture di accesso difficile e trovati specialmente in Istria.  Un altro esempio delle strutture di carattere sociale di questo periodo sono i nuraghi sardi, costruzioni megalitiche tuttora esistenti. 

All’età del bronzo segue l’Età del ferro, che in Italia inizia verso il principio del primo millenio A.C., mentre in alcuni paesi del Medio e Vicino Oriente e dell’Africa settentrionale aveva cominciato verso la fine del millenio precedente.

Tra le più importanti culture dell’età del ferro sono la cultura Atestina (Este e Alto Adige), di Golasecca (Varese) e il Villanoviano, cultura caratterizzata da vaste necropoli a incinerazione ricche di urne biconiche con corredi funebri talvolta finemente decorati.  E’ probabile che queste fossero popolazioni provenienti dall’Europa orientale che si erano stanziate nel centro Italia.  Secondo alcuni storici, da questa cultura più tardi si svilupperà la civiltà etrusca.